sabato 13 settembre 2008

8 (otto): RE:SET parte III


La messa in scena di questo dramma, la cui mole occuperebbe, secondo misure terrestri, circa dieci serate, è concepita per un teatro di Marte. I frequentatori dei teatri di questo mondo non saprebbero reggervi. Perché è sangue del loro sangue e sostanza della sostanza di quegli anni irreali, inconcepibili, irrangiugibili da qualsiasi vigile intelletto, inaccessibili a qualsiasi ricordo e conservati soltanto in un sogno cruento, di quegli anni in cui personaggi da operetta recitarono la tragedia dell'umanità.La vicenda, che trascorre per cento scene e cento inferni, è impossibile, frastagliata, priva di eroi come quella. Il suo humour è soltanto l'autoaccusa di uno che non è impazzito all'idea di aver superato a mente sana la testimonianza di quegli avvenimenti.

Karl Kraus, dalla premessa a 'Gli ultimi giorni dell'umanità' (ediz. italiana a cura di E.Braun e M.Carpitella, Adelphi 1996)

1 commento:

Anonimo ha detto...

...mi sento a 2001 odissea nello spazio...ma il documentario sarà tutto così?